Sono una psicologa iscritta all’Ordine degli psicologi della Lombardia, e una psicoanalista della Scuola del Campo Lacaniano, EPFCL, Forum di Roma.
La mia formazione clinica si è svolta presso l’ICLeS di Milano, l’ABA di Milano e l’Ospedale S. Gerardo di Monza.
Il lavoro che svolgo è rivolto sia a bambini che ad adulti.
Molte persone non sanno bene cosa sia il lavoro offerto da uno psicologo, e più precisamente da uno psicoanalista. Per quale motivo ci si rivolge a uno psicologo, in particolare a uno psicoanalista?
Ci si può rivolgere a uno psicoanalista per diversi problemi: fobie, disturbi , ansie, attacchi di panico, depressioni, in generale per ogni difficoltà di ordine psicologico.
Questi disturbi possono manifestarsi in modo sporadico, o improvviso, causati in alcuni casi da eventi esterni (lutti, dispiaceri, incontri traumatici); in alcuni casi sono il sintomo di un disagio più profondo le cui cause affondano nell’inconscio, difficili quindi da “padroneggiare” in modo razionale.
Accostarsi a una cura di tipo psicoanalitico, in particolare per un adulto, significa impegnarsi in un lavoro che implica l’inconscio.
Si tratta di un lavoro basato sulla parola e occorre per questo che si abbia il desiderio di parlare: si tratta infatti di parlare, liberamente a qualcuno che, con condizioni particolari, presti ascolto al dire del soggetto, anzitutto al sintomo e alla sofferenza che vi è legata, e miri, con i suoi interventi a un cambiamento. Per un bambino si tratta di trovare i modi più appropriati per lui di esprimere le sue difficoltà.
L’essere umano è un essere di parola, un “parlessere” secondo Lacan, segnato profondamente dall’incontro con il linguaggio e dal suo uso, di cui ha necessità per potersi rapportare agli altri. In ogni ambito della vita, familiare, lavorativo, sociale e di comunicazione in generale, per chiunque, possono emergere difficoltà che richiedono un lavoro attraverso la parola, la presa di parola su di sé, perché si arrivi a un cambiamento.
Lavorando con uno psicoanalista è possibile arrivare ad una consapevolezza del soggetto, dunque a nuove possibilità di rapportarsi agli altri, ottenendo soddisfazioni prima non realizzabili.