Il Carnevale di Schignano è un evento ricco di storia e dettagli affascinanti che lo rendono unico rispetto ad altre celebrazioni carnevalesche in Italia. Ecco alcune curiosità che svelano il suo fascino e la sua autenticità.
Le Maschere Lignee: Opere d’Arte Artigianali
Uno degli elementi distintivi del Carnevale di Schignano sono le maschere di legno intagliate a mano, realizzate da artigiani locali con tecniche tramandate di generazione in generazione. Ogni maschera è un pezzo unico, scolpito per esprimere un’emozione specifica:
- I Bei hanno volti sereni, fieri ed enigmatici.
- I Brut hanno espressioni grottesche, marcate da rughe e segni di fatica.
L’intaglio avviene con strumenti tradizionali e ogni maschera può richiedere settimane di lavoro per essere completata. Gli artigiani spesso mantengono segreti i dettagli della loro lavorazione, considerandoli un patrimonio culturale da proteggere.
Il Silenzio delle Maschere: Nessuno Parla!
Durante il Carnevale di Schignano, chi indossa le maschere non può parlare. Il linguaggio delle maschere si esprime solo attraverso i gesti e i movimenti del corpo. Questo aspetto rende il Carnevale una vera e propria rappresentazione teatrale, in cui ogni personaggio comunica attraverso la postura, l’andatura e le interazioni con gli altri.
I Campanacci dei Brut: Un Suono Distintivo
I Brut indossano grandi campanacci legati alla vita, che risuonano a ogni loro movimento. Questo elemento ha origini antiche ed è legato alla tradizione agricola della valle: il suono metallico serviva a scacciare gli spiriti maligni e a richiamare l’attenzione sui lavoratori più umili.
Un Carnevale Antico ma Poco Conosciuto
A differenza di carnevali più noti come quello di Venezia o Viareggio, il Carnevale di Schignano ha mantenuto un carattere autentico e poco turistico. Gli abitanti del borgo lo considerano una festa “per la comunità”, e l’atmosfera che si respira è ancora quella di un evento spontaneo e radicato nella tradizione.
L’Ultimo Momento: La Fuga del Carlisep
Uno dei momenti più teatrali del Carnevale di Schignano è la fuga del Carlisep, il fantoccio che rappresenta il Carnevale stesso. Nel pomeriggio del Martedì Grasso, il Carlisep viene portato in corteo tra le vie del borgo, in una sorta di processione caotica e grottesca. Alla fine, viene bruciato, segnando la chiusura della festa e l’arrivo della Quaresima.
Il rogo non è solo un atto simbolico: rappresenta la fine del periodo di eccessi e il ritorno alla normalità. La gente assiste con emozione a questo rito, che sancisce la conclusione del Carnevale e l’attesa per l’anno successivo.