La normativa impone alle imprese di dotarsi di una copertura assicurativa per proteggere fabbricati, impianti, macchinari e terreni da danni legati a eventi catastrofici. Inoltre, chi non aderirà alla polizza non potrà accedere a contributi statali o incentivi economici.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede il nuovo obbligo e quali saranno le sue implicazioni.
Perché è stata introdotta la polizza obbligatoria?
L’Italia è un paese ad alto rischio sismico e idrogeologico, con eventi sempre più frequenti dovuti ai cambiamenti climatici. Negli ultimi anni, alluvioni, frane e terremoti hanno causato miliardi di euro di danni alle imprese e alle infrastrutture.
Attualmente, solo il 5% delle aziende italiane ha una copertura assicurativa contro le calamità naturali. Questa bassa percentuale ha reso necessario un intervento governativo per:
- Garantire una maggiore protezione economica alle imprese in caso di disastri naturali.
- Evitare che lo Stato debba intervenire con fondi straordinari per riparare i danni, riducendo l’onere economico sulle finanze pubbliche.
- Incentivare la prevenzione e la messa in sicurezza delle strutture aziendali.
Cosa prevede la nuova normativa?
Dal 31 marzo 2025, tutte le imprese registrate in Italia dovranno sottoscrivere una polizza assicurativa che copra i danni a:
- Terreni
- Fabbricati
- Impianti produttivi
- Macchinari e attrezzature aziendali
L’assicurazione dovrà coprire i rischi legati a:
- Terremoti
- Frane
- Alluvioni e inondazioni
- Trombe d’aria e tempeste violente
- Altri eventi naturali di particolare gravità
Le imprese che non stipuleranno la polizza non potranno accedere a fondi pubblici, agevolazioni fiscali e finanziamenti statali in caso di calamità.
Chi è obbligato alla sottoscrizione?
- Tutte le imprese, di qualsiasi dimensione, comprese PMI e grandi aziende.
- Le attività agricole che possiedono terreni e strutture.
- Le industrie e le aziende manifatturiere con impianti e macchinari produttivi.
- I negozi e le attività commerciali che operano in aree a rischio.
Sono escluse dall’obbligo le microimprese senza strutture fisiche e alcune realtà operanti nel settore pubblico.
Quali saranno i costi per le imprese?
Il costo della polizza varierà in base a diversi fattori, tra cui:
- Dimensione dell’azienda e valore dei beni assicurati.
- Localizzazione geografica (le imprese situate in aree ad alto rischio pagheranno premi più elevati).
- Tipo di attività (aziende con impianti industriali complessi potrebbero avere costi maggiori rispetto a piccoli negozi).
Secondo le prime stime, il costo medio per le PMI potrebbe aggirarsi tra i 2.000 e i 10.000 euro annui, mentre per le grandi aziende si parla di cifre superiori.
Tuttavia, il Governo sta valutando agevolazioni fiscali per supportare le imprese nei primi anni di applicazione della norma.
Cosa devono fare le aziende?
- Informarsi presso le compagnie assicurative sulle polizze disponibili.
- Effettuare una valutazione del rischio con esperti per determinare il livello di copertura necessario.
- Sottoscrivere la polizza prima del 31 marzo 2025 per evitare sanzioni o l’impossibilità di accedere ai fondi pubblici.
Reazioni e Dibattito sulla Nuova Normativa
L’introduzione dell’obbligo ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo imprenditoriale.
Chi è favorevole?
- Esperti di economia e ambiente, che ritengono la polizza un passo necessario per garantire maggiore sicurezza economica.
- Governo e Protezione Civile, che vedono nell’assicurazione un modo per ridurre la spesa pubblica in caso di disastri.
Chi è contrario?
Piccole imprese e artigiani, preoccupati per l’aggravio economico.
Associazioni di categoria, che chiedono incentivi e aiuti per rendere più sostenibile la spesa.
Cosa Cambia dal 31 Marzo 2025?
L’obbligo di assicurazione contro le calamità naturali rappresenta una svolta epocale per il mondo imprenditoriale italiano. Da un lato, garantirà maggiore sicurezza economica, dall’altro impone nuovi costi alle aziende, specialmente alle più piccole.
Per le imprese sarà fondamentale adeguarsi in tempo, valutare le migliori soluzioni assicurative e sfruttare eventuali incentivi governativi per alleggerire il peso economico della polizza.
Resta da vedere come si evolverà il dibattito e se il Governo introdurrà ulteriori misure di supporto per facilitare la transizione.